Home > Regione Lombardia > RiSC - Richiesta Somme urgenze comunali (D.G.R. 6000/2022)
1 gennaio 2026
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La misura si utilizza per effettuare le operazioni di richiesta del contributo regionale ex DGR 6000/2022, di verifica e validazione delle richieste e di rendicontazione delle spese.

Sono finanziabili esclusivamente lavori che soddisfino i seguenti criteri:

▪ realizzati con la modalità della “somma urgenza”, ai sensi dell’articolo 140 del D.Lgs. n. 36/2023, il cui differimento metterebbe a rischio la pubblica incolumità;

 ▪ realizzati esclusivamente su beni pubblici, ai soli fini della rimozione delle condizioni di pericolo per la pubblica incolumità;

▪ devono essere stati segnalati mediante Scheda Ra.S.Da – sez. B (una sezione per ogni intervento eseguito in somma urgenza);

▪ il Comune deve essere dotato di un Piano di Protezione civile comunale, approvato secondo la vigente disciplina nazionale e regionale;

▪ il Comune deve aver allocato sufficienti risorse sul bilancio comunale su un capitolo dedicato alle situazioni di emergenza

Sono ammissibili a finanziamento le tipologie di lavori che riguardano esclusivamente strutture e infrastrutture pubbliche, che, in conseguenza di calamità naturali, siano soggette a una condizione di rischio immediato per la pubblica incolumità.

Il finanziamento regionale per la realizzazione di interventi in somma urgenza ai sensi della DGR 6000/2022 è destinato a:

- Comuni aventi popolazione residente fino a 20.000 abitanti,

- Comuni situati in territori montani o parzialmente montani, ai sensi della l.r. n. 25/2007, con limite di popolazione fino a 25.000 abitanti.

Il contributo regionale per ogni singolo intervento è riconosciuto fino al limite massimo della spesa di € 100.000,00 e prevede:

• 100% delle spese per i Comuni fino a 5.000 abitanti;

• 80% delle spese per i Comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 20.000 abitanti;

• 80% delle spese per i Comuni montani e parzialmente montani al di sopra dei 20.000 abitanti e fino a 25.000 abitanti Il contributo regionale per ogni singolo intervento è riconosciuto fino al limite massimo di € 100.000,00 (IVA inclusa).

 L’eventuale eccedenza e le spese tecniche sono a carico dell’Ente richiedente.

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